
HAWAII: VIAGGIO ALL’AVVENTURA NELLA MAGICA OAHU!
Dall’Australia all’America beh.. non era un attimo, ma un intero oceano da attraversare! Dovevamo spezzare quella tratta con una tappa intermedia nel Pacifico, un’isola sperduta di quelle inarrivabili. Fu così che la scelta ricadde sulle Hawaii. Sarebbe stata Oahu la terza meta del nostro giro del mondo, quella magica isola lussureggiante e selvaggia. Per raggiungerla avremmo scavalcato la famosa Linea del Cambio Data, tornando indietro di 10 ore. Significava rivivere due volte la stessa giornata. Era quasi surreale! All’inizio pensai alle Hawaii come alla classica settimana di mare e relax, poi le idee divennero ben altre! Mi vedevo perdermi per le sue strade, alla ricerca di un mondo perduto tra misteriose foreste, tramonti e vette mozzafiato da scalare. Queste dovevano essere le nostre Hawaii.
HAWAII ISOLA DI OAHU – DIARIO DI VIAGGIO
- 1° GIORNO: Prima sera alle Hawaii – Waikiki Beach
- 2° GIORNO: Cosa ho perduto nel mare di Hanauma Bay…
- 3° GIORNO: Alla ricerca della cascata nascosta!
- 4° GIORNO: On the Road di spiagge da Sud a Est!
- 5° GIORNO: Scaliamo una montagna per salutare le Hawaii!
1° GIORNO: PRIMA SERA ALLE HAWAII – WAIKIKI BEACH
Il Jet-leg sembrava non averci minimamente scalfito in quei giorni trascorsi tra Oriente ed Emisfero Australe. Da una metropoli come Sydney approdiamo a Honolulu alle 8 del mattino. L’aeroporto è piccolo e silenzioso, praticamente deserto! Ritiriamo la nostra auto a noleggio che ci accompagnerà in questa nuova avventura e, in breve tempo, siamo già nel cuore della capitale hawaiana.

HONOLULU – WAIKIKI BEACH
Di selvaggio a Honolulu c’è ben poco, sembra piuttosto di essere in una seconda Miami! La fisionomia della città è proprio la stessa: alberghi di lusso, grattacieli sulla spiaggia, tavole da surf e cocktail alla frutta. Ci sdraiamo sul prato a guardare le palme. Siamo passati in 10 ore dall’inverno all’estate, dallo stivale all’infradito. Eppure non ci sentiamo affatto storditi da quel repentino cambiamento. La voglia di girare l’isola è più forte che mai, ma è giusto prendersi anche un po’ di relax e ricaricare al massimo le batterie. Il nostro albergo è in pieno centro, a due passi dalla spiaggia di Waikiki. Il piumino è ormai un ricordo, indosso il mio primo abito floreale del viaggio e via.. respiro già quell’aria vacanziera e tropicale.

Con l’avvicinarsi del tramonto, Waikiki Beach si popola sempre più di turisti, provenienti da ogni parte del mondo. Chi gioca, chi dorme sulla sabbia, chi inizia a posizionare il cavalletto per lo spettacolo. C’è un enorme palco proprio dietro le nostre spalle, ho l’impressione che stasera ci sarà il consueto show di benvenuto, tipicamente hawaiano.
PRIMO TRAMONTO ALLE HAWAII
Di tramonti incantevoli ne avevo visti tanti nella vita, cosa avrebbe potuto stupirmi a Waikiki? Nubi sparse quando il cielo inizia a cambiare colore, ad infuocarsi lentamente. Ma non sono le classiche sfumature aranciate da tramonto. I toni s’infiammano di un fucsia mai visto che poi vira ad un giallo stupendo! La gente sembra impazzita… si radunano tutti in un istante lungo la riva, con i piedi nell’acqua e il cellulare puntato all’orizzonte.

Io rimango indietro, come bloccata sulla sabbia. Non mi aspettavo uno scenario del genere. I colori del cielo sono davvero indescrivibili a parole, ecco perché le persone amano riunirsi qui per il tramonto. Osservo incantata i loro profili oscurati da quei colori sgargianti. È talmente bello che sembra quasi finto.
LA DANZA DI BENVENUTO
Man mano che il cielo s’imbrunisce inizia a sentirsi una musica proveniente dal palco. A breve arrivano le ballerine con gonnellino e collana di fiori. Inizia così una danza allegra e giocosa che accoglie i turisti in perfetto stile hawaiano: “Aloha… Welcome to Hawaii… only Good Vibes tonight”! Fiaccole accese, risate, fischi e musica a tutto volume, tutto bellissimo… ma preferisco rimanere in disparte, lontana dalla folla, a guardare le palme e contemplare quel cielo da cui non riesco più a staccarmi.

ASSAGGIAMO LA TORTA HAWAIANA!
Ci incamminiamo alla ricerca di un posto dove cenare. Sono tanti i locali e i ristoranti sul lungomare, ne scegliamo uno a caso che fa cucina tipica delle Hawaii: riso e pesce fresco buonissimo! Ma il meglio deve ancora arrivare… Il cameriere si presenta con un’enorme fetta di torta Haupia, dopo aver saputo che siamo in luna di miele! E per “enorme” intendo proprio “enorme”!

Sul momento scoppio a ridere “Non riusciremo mai a mangiarla tutta!” Pensiero che dura 3 millesimi di secondo, giusto il tempo di assaggiarla ed era già finita! Brindiamo a questa prima serata sperduti nel Pacifico, ai colori di Oahu e alla deliziosa torta al cocco. Che cosa poteva succederci domani? Non ne abbiamo idea! Ci addormentiamo con l’entusiasmo di chi è appena arrivato in un nuovo posto del mondo, quel mix di eccitazione e paura che qualcosa possa deluderti, ma in fondo come potrebbe?
2° GIORNO: COSA HO PERDUTO NEL MARE DI HANAUMA BAY…
- Hanauma Bay Lookout
- Hanauma Bay
Ore 8.00 esco in balcone per guardare il sole riflesso sui grattacieli. Il cielo è azzurro con qualche nuvoletta. Siamo ansiosi di esplorare le bellezze naturali che nasconde quest’isola. Cominciamo dal luogo più gettonato in assoluto: la spiaggia di Hanauma Bay, situata a soli 20 chilometri dalla capitale. Si tratta del posto più visitato in tutto l’arcipelago hawaiano. Che cosa avrà di speciale? Stiamo finalmente per scoprirlo.

HANAUMA BAY LOOKOUT
Dall’autostrada costiera arriviamo in un comodo parcheggio, dove lasciare l’auto al modico costo di 1 dollaro. Sono le 9.30 e c’è ancora pochissima gente. Mai arrivare più tardi, si rischierebbe di non trovare posto! La splendida insenatura a semiluna non è ancora visibile ai nostri occhi. Ci incamminiamo, pertanto, verso un’altura panoramica (Hanauma Bay Lookout) per osservare la spiaggia in tutto il suo splendore. E che splendore! Le immagini parlano meglio delle parole.

Tiriamo immediatamente fuori il drone. Non si può non riprendere uno scenario del genere. Il sole già picchia sui nostri cappelli di paglia, avrei voglia di tuffarmi subito in quelle acque turchesi, ma ovviamente perdiamo almeno un’ora! I turisti nel frattempo continuano a riempire il parcheggio e si crea anche la fila all’ingresso.
COME SI ACCEDE ALLA SPIAGGIA PIÙ FAMOSA DELLE HAWAII
Per accedere alla spiaggia è previsto un costo di 7,50 dollari e la proiezione di un filmato sulla vita marina del posto. Sì.. avete capito bene: non si va in spiaggia se non pagate e non vedete prima il filmato! Sul momento mi parve la solita americanata! Invece, non mi ero documentata sulla storia di quel luogo, convinta che fosse solo una bella spiaggia. E invece si tratta di un’enorme Area Marina Protetta, dove la barriera corallina ha rischiato di essere compromessa dai gesti scellerati dei turisti!
Ecco perché s’insiste molto con filmati che ne mostrano bellezza e fragilità, invitando il visitatore al rispetto delle regole. Una volta usciti dalla sala proiezioni, ci si incammina giù per la spiaggia. Al ritorno un comodo servizio di shuttle vi riporterà all’ingresso.

Dopo circa mezz’ora tra fila e filmato, arriviamo nella spiaggia più rinomata delle Hawaii: sabbia chiara, palme altissime, acque cristalline e pesci tropicali che si avvicinano al bagnasciuga! Un sogno ad occhi aperti!
SNORKELLING ALLE HAWAII
Alessandro non ci pensa due volte a lanciarsi nello snorkelling, indossando in fretta e furia il suo kit di maschera, boccaglio e pinne. E quella fretta, ahimè, ci costerà cara… Io rimango a sdraiata all’ombra di una palma a godermi quel paradiso sperduto nel Pacifico. Siamo davvero alle Hawaii? Eccome se ci siamo. Ripeterlo lo faceva sembrare più reale.

La mattinata ad Hanauma Bay passa veloce, come sempre del resto quando non vuoi più andare via. Dopo un po’ anch’io mi tuffo in quelle acque trasparenti, il caldo stava diventando insopportabile. Alessandro lo vedevo lontanissimo nel mare della baia, ci aveva preso gusto a nuotare con i pesci! Finalmente ritorna con un sorriso a 32 denti, soddisfatto per quella fantastica nuotata.
Peccato che in meno di un secondo quel sorriso si retragga in un urlo: “Oh nooo…” Rimbalzo dall’asciugamano impaurita “Che succede?!” Pensavo ci fosse qualche strano insetto gigante, mi sembrava la spiegazione più plausibile. “Ho perso l’anello nel mare!” Un minuto di shock seguì questa sua frase.

IL POMERIGGIO ROVINATO!
Tutto mi aspettavo che succedesse ad Hanauma Bay tranne che perdere la fede di matrimonio nel profondo dell’oceano. Eppure era accaduto proprio questo: la cosa più beffarda che potesse succedere in un viaggio di nozze! Perché non hai pensato di togliere l’anello prima dell’immersione? Come caspita ti è scivolato via senza accorgerti di nulla? Tutte domande inutili e senza possibilità di risposta.
Il viaggio del ritorno fu un susseguirsi di telefonate in Italia per riordinare quell’anello nella stessa gioielleria. Non che avere per forza una fede al dito significhi chissà che cosa. In fondo è solo un anello, ma perderlo in quel modo era proprio inaccettabile, specialmente a 2 settimane dal matrimonio!
IL RITO DELLA CHEESCAKE!
L’unica cosa da fare era dimenticarsi il prima possibile di quello spiacevole episodio. Ecco perché decidiamo di affondare il dispiacere in una mega fetta di Cheesecake con panna e fragole! Non c’era modo migliore che fiondarsi sui dolci più golosi degli Stati Uniti per scacciare gli eventi negativi… soprattutto se si tratta delle torte di Cheesecake Factory! Ritornare in questa pasticceria è ormai un rito fisso di ogni nostro viaggio in America.

Dopo quel dolce, non ci restava che girovagare a zonzo per Waikiki, tra negozi, souvenir e Hard Rock Cafè, per poi tornare in albergo senza aver fatto nulla di particolare. “Guardiamo il lato positivo… abbiamo lasciato un pezzo di noi alle Hawaii”. Con questo pensiero mi addormento proiettandomi ad un nuovo ed imprevedibile giorno nell’isola di Oahu. Le cose accadono e basta. Tutto fa parte del viaggio, l’avventura e la disavventura sono due facce di una medaglia. Le ricorderemo alla stessa maniera e le racconteremo un domani ridendoci sopra.
3° GIORNO: ALLA RICERCA DELLA CASCATA NASCOSTA!
- Manoa Fall Trail
- Kailua Beach Park
Oggi il cielo è più azzurro del solito alle Hawaii. Giornata ideale per il mare… Eh no, dopo ieri, direi che è meglio prendersi una pausa e rifugiarsi al fresco. Guardo le immense montagne verdi dal terrazzo della camera. Chissà cosa nascondono quei boschi incantati. È il momento di esplorare foreste tropicali e avventurarsi nei tesori più wild di quest’isola. Direzione: Manoa Forest.


La Valle di Manoa non è lontana da Honolulu. Arriviamo presto in un grande parcheggio, da cui si accede gratuitamente alla riserva naturale imboccando il Manoa Falls Trail. Pensavo di trovare un po’ di fresco, ma mi sbagliavo. Il caldo è fortemente umido e l’aria a tratti irrespirabile. Fortuna che il tessuto del mio vestito è molto leggero. Una ragazza coreana mi ferma per dirmi: “Very nice your dress!” Beh.. lo dicevo io che era l’abbigliamento giusto 😀
MANOA FALLS TRAIL
Man mano che ci addentriamo, ogni cosa diventa sempre più bella. Si sentono i suoni della giungla, il fruscio delle foglie. La vita scorre lenta in quell’oasi di pace, lontana dai clacson della metropoli e dalle spiagge gremite di turisti. Dove ci porterà questo lungo sentiero? Dovrebbe condurci alla cascata nascosta. Camminiamo per almeno mezz’ora, ma della cascata non c’è traccia. Avremo preso la strada sbagliata? Comincio a dubitare… ma la segnaletica è abbastanza chiara, sarà questione di tempo.

CI SIAMO PERSI NELLA GIUNGLA?
Attraversiamo ponticelli, alberi di benyan e canne di bambù. La foresta è habitat naturale di numerose specie vegetali e animali. Ad ogni passo ci sono gli appositi cartelli informativi per i turisti. Dopo un po’ mi convinco che forse abbiamo davvero sbagliato strada.

Improvvisamente, però, sento il rumore dell’acqua! La cascata deve essere vicina! Mi batte forte il cuore come una bambina che sta per aprire il suo regalo di compleanno. Quella cascata l’avevo sognata tanto, non perché fosse paragonabile a chissà quale cascata strepitosa sulla terra. Anzi, al contrario, era piccola e a volte secca, ci voleva pure fortuna a trovarla nelle condizioni migliori. La verità è che mi ricordava Bali e ne avevo una nostalgia pazzesca. Mentre mi perdo in quei ricordi indonesiani, ecco sbucare la cascata!
LA CASCATA NASCOSTA
Con un salto di 45 metri, Manoa Fall si tuffa in un laghetto circondato da grandi pietre. Avvicinarsi non è difficile, basta fare attenzione. Tolgo il vestito per arrampicarmi sui sassi. Scorgo una piccola nicchia in cui poggiare gli zaini e l’attrezzatura fotografica. Provo una serie di scatti ma la luce non è il massimo; filtra dall’alto, creando contrasti troppo marcati. Non è per niente semplice e il tempo stringe… da lì a poco sarebbero arrivati i soliti gruppi di turisti a rovinare la magia!
“Ok se mi concentro posso farcela” me lo ripeto 3-4 volte. La domanda è solo una: cosa cercavo in quella foto? Volevo entrare in punta di piedi in quella natura sconosciuta, come in un mondo perduto e appena ritrovato. Un mondo capace di annullare ogni pensiero, bello o brutto, inchiodandoti lì senza dire una parola.

Su quelle pietre sarei stata per ore, sospesa tra realtà e immaginazione. Tuttavia, l’idillio durò poco. Ai primi schiamazzi dei turisti quasi perdevo l’equilibrio cadendo dritta in acqua! Nel frattempo le zanzare stavano per bypassare anche i litri di Autan spruzzati in ogni punto del mio corpo. Dobbiamo assolutamente andare via… mi giro a guardare per l’ultima volta quel getto di acqua incontaminata. Non so se sono riuscita a trasmettere la magia di quegli istanti nella giungla, ma l’importante è custodirli nel cuore, come un tesoro prezioso.

LE MONTAGNE DELLE HAWAII
La nostra avventura prosegue tra imponenti montagne verdissime che, ad ogni curva, ci trascinano nel mondo di Jurassic Park. Uno dei ricordi più belli delle Hawaii è proprio l’essere in mezzo a quelle vette spigolose che hanno ispirato tanti film. Mentre avanziamo senza meta, i nuvoloni si accumulano in cima a quei boschi, minacciando pioggia. Poco dopo un acquazzone tropicale si scaglia su di noi, ma fortunatamente ci investe solo per un breve tratto! Decidiamo comunque di virare verso il mare, dove il cielo non è mai stato grigio.

KAILUA BEACH PARK
Ci fermiamo a Kailua Beach Park, la nostra prima spiaggia selvaggia delle Hawaii: una distesa di sabbia chiara e mare oceanico, che mi rimanda sempre in qualche modo a Bali. Ci sdraiamo in prossimità della riva per farci scaldare dagli ultimi raggi di sole della giornata. Che silenzio… i turisti sono pochi, l’unico rumore reale è quello delle onde. Dopo qualche ora mi sveglio di soprassalto e mi accorgo che sono quasi le 6! C’eravamo praticamente addormentati sulla spiaggia! Colpa del trekking di stamattina, ci aveva messo KO!
NUOVO TRAMONTO SULLA LAGUNA
Ritorniamo in fretta e in furia a Waikiki, non voglio perdermi un altro tramonto alle Hawaii! Arriviamo giusto in tempo per vedere il cielo infuocarsi come la prima sera e forse anche meglio. Ci nascondiamo tra le palme a goderci quello spettacolo.. Wow che meraviglia…e pensare che stavo rischiando di non vederlo!

4° GIORNO: ON THE ROAD DI SPIAGGE DA SUD A EST!
- Halona Blow Hole
- Makapuʻu Lookout
- Makapuu Beach Park
- Waimanalo Beach
- Kualoa Regional Park
Oggi è la giornata più calda da quando siamo alle Hawaii. Ci mettiamo in macchina alle 9 del mattino con un unico pensiero: girare le spiagge più selvagge dell’isola da sud a est! Avevo in testa da tempo questo on the road, volevo che fosse all’avventura, senza troppi programmi, avevo segnato soltanto alcune tappe. Il resto lo avremmo scoperto sul momento.
HAWAII SPIAGGE: HALONA BLOW HOLE
Ecco il bivio per Hanauma Bay, lo superiamo stavolta per proseguire verso est, ma ci fermiamo già dopo pochi km al belvedere di Halona Blow Hole! Qui la costa è una delle più affascinanti dell’isola, con le sue alte scogliere dalla bellezza più unica che rara; non a caso la zona è stata set di numerosi film come Pirati dei Caraibi, Jurassic Park e Da qui all’eternità.

Da una parte è possibile osservare un violento schizzo d’acqua che s’infrange sulla roccia lavica. Si tratta di un fenomeno naturale, dovuto ad un canale di lava sotterraneo creato da eruzioni vulcaniche migliaia di anni fa. A seconda delle condizioni, l’acqua potrebbe raggiungere addirittura i 10 metri d’altezza, ma nei giorni più calmi potreste vedere solo nebbia e vapore. Dall’altro lato si nasconde una fantastica caletta (Halona Beach Cove) dai molteplici colori del mare, un luogo di forti correnti e rocce scivolose, dove la prudenza non è mai troppa.
HAWAII SPIAGGE: MAKAPU’U BEACH

Proseguiamo fino ad un altro panorama imperdibile di Oahu: Makapuʻu Lookout. Qui il paesaggio è simile al precedente ma più aperto e accessibile. Il faro ci ricorda l’Australia, mentre il colore dell’acqua ci rapisce costringendoci a scendere fino all’omonima spiaggia (Makapuʻu Beach Park). Rimaniamo svariate ore in questo piccolo angolo di paradiso, attorniato da magnifiche scogliere nere a strapiombo. Le sensazioni sono belle e malinconiche al punto giusto. Ti fanno afferrare le Hawaii per quelle che sono realmente: isole di una bellezza drammatica e potente.

Il bello di un on the road è che non ci sono regole di tempo. Nessuno può dirti quando è ora di lasciare un posto se non il tuo cuore. Il mio sarebbe rimasto probabilmente fino all’alba, ma era una sogno impossibile. Riprendiamo il cammino fino alla prossima spiaggia selvaggia: Waimanalo Beach.
HAWAII SPIAGGE: WAIMANALO BEACH

Waimanalo è una delle più spiagge più lunghe dell’isola: ben 8 chilometri di sabbia chiara e acque calme e trasparenti. Un posto ideale per la balneazione anche per famiglie con bambini, che hanno voglia di un bel pic nic nelle zone ombreggiate dagli alberi. Tuttavia, non ci sono ristoranti o chioschi, solo docce e toilette. A Waimanalo un bagno non ce lo toglie nessuno 😀 ci rinfreschiamo finalmente dal caldo delle Hawaii, prima di reimmetterci in strada.
HAWAII SPIAGGE: KUALOA REGIONAL PARK

Una sosta a Kualoa Regional Park non me la volevo perdere. Ma perché fermarsi proprio lì? Perché da lì avremmo potuto osservare più da vicino l’isola di Mokoli’i, una curiosa isoletta a forma di “cappello da coolie”, che gli è valsa il soprannome di “Chinaman’s Hat” (Cappello cinese). Arriviamo nel primo pomeriggio e c’è più gente di quanto immaginassi. Si tratta per lo più di americani con la passione per il barbecue in riva al mare, cosa che a me ha sempre infastidito! La puzza di hamburger arrostiti, la spazzatura e i loro stand da accampamento tipo nomadi, non rendevano certamente giustizia a quel posto! Ma pazienza, ci spostiamo più avanti.
KUALOA RANCH e IL CINEMA!

Alle spalle del parco, oltre la strada, c’è la famosa riserva naturale di Kualoa Ranch, che ha ospitato numerose location di film come Lost, Jurassic Park, Godzilla, Pearl Harbor e molti altri. Facciamo volare il drone per riprendere il ranch dall’alto, in direzione della spettacolare e rinomata montagna. Nel frattempo ci muoviamo a piedi lungo il mare verso Secret Beach, che mi pento di non aver più voluto raggiungere. Avremmo scattato delle foto davvero particolari con le montagne sullo sfondo!
CHINAMAN’S HAT: L’ISOLA “CAPPELLO”
Finalmente la vista dell’isolotto diventa chiara e impareggiabile. Il contesto circostante è selvaggio, ma a tratti degradato, o perlomeno trascurato agli occhi di un turista. Forse è per questo che non c’è nessuno a parte noi! Tra tutti i luoghi visti oggi, questo si classifica decisamente come il più insolito.

Salutiamo il “cappello cinese” da una panchina abbandonata tra le palme, rivolta verso la sabbia sporca di alghe e detriti trascinati dalle correnti. Non riesco a credere che qualcuno abbia tentato di raggiungere quell’isola a nuoto, morendo annegato nel tragitto! Questa spiaggia scatena sentimenti di tormento, scuote pensieri mai detti, questioni irrisolte. È un luogo solitario ed inquietante, vorresti andare via subito ma anche rimanere.
HAWAII SPIAGGE: BEACH SWING

Il finale di questo on the road lo avevo immaginato nel posto più sconosciuto che potessi trovare, così a caso, lungo la strada. Ci spingiamo verso un lungomare di altalene sperdute che scendono dagli alberi. Siamo nei pressi di Beach Swing e la spiaggia è quasi del tutto abbandonata, non so neppure come si chiama. Il sole è calante, comincia a fare addirittura fresco! Le poche persone che ci sono si apprestano ad andarsene. Cercavo un posto da ricordare come il più ignoto delle Hawaii e l’avevo trovato.

Domani lasceremo quest’isola per approdare in California. Mi sembra impossibile crederci mentre guardo l’oceano che ancora ci separa. Quanti paesi diversi ho attraversato finora, sono lontani anni luce l’uno dall’altro. Ero in viaggio da soli 17 giorni, in fondo, ma in quel momento mi sembravano un’eternità.
5° GIORNO: SCALIAMO UNA MONTAGNA PER SALUTARE LE HAWAII!
- Pillboxe Hike
- Lanikai Beach
- Waikiki Fireworks
Da dove avremmo salutato le Hawaii lo avevo deciso fin dall’inizio: da una montagna! Le montagne hawaiane mi affascinavano ancora di più delle spiagge. Mi sapevano di favole, di misteri, di leggende segrete. Avevo stilato una lunga lista di possibili vette da scalare, tutte stupende. Peccato doverne scegliere soltanto una… a grande fatica decisi che sarebbe stata PillBox Hike.
PILLBOX HIKE

PillBox Hike è uno dei posti più instagrammabili delle Hawaii, ma in realtà non è poi così turistico. Non sono tante le persone che preferiscono venire qui, piuttosto che godersi una giornata di mare e relax! Il percorso era etichettato come “facile” ma si rivela più difficoltoso del previsto, le mie scarpe come al solito sono inadatte, rischio più volte di scivolare su quel sentiero scosceso! Non ci arrendiamo, però, finché non raggiungiamo il primo panorama. A quel punto decidiamo di mollare, fa davvero troppo caldo per potere continuare la scalata.

La vista è mozzafiato già da qui e il vento si sta intensificando. Meglio non perdere tempo a far volare il drone, prima che sia troppo tardi. Sedersi su quel vertiginoso precipizio ci fa sentire in cima al mondo. Da lì i pensieri volano e si frantumano, si disperdono e poi ritornano. Siamo parte di un universo infinito di attimi fugaci e attimi eterni, traguardi superati e traguardi inarrivabili.
HAWAII SPIAGGE: LANIKAI BEACH
Lanikai era l’ultima spiaggia che avremmo visto delle Hawaii. Una spiaggia molto frequentata e conosciuta, ma oggi c’è poca gente. Ci sdraiamo stanchissimi nel punto più isolato del litorale. È l’ultimo tramonto quello che sta per arrivare. Il cielo s’infiamma di giallo all’orizzonte, tra quelle isole disabitate che poco prima avevamo osservato dalla montagna.

FESTA A SORPRESA A WAIKIKI
L’ultima sera a Waikiki non sai mai cosa ti riserva. Beh.. a noi ha riservato uno spettacolo inaspettato di fuochi d’artificio sulla laguna! Cosa si stava festeggiando a Honolulu? Non ne abbiamo la minima idea, ma che ci importa. Ognuno in quel momento può festeggiare ciò che vuole e noi avevamo tanto per cui festeggiare: la fine di quei giorni di avventure, l’essere giunti a metà del nostro giro del mondo, l’inizio di un nuovo on the road negli Stati Uniti Ovest che stava per arrivare.

CIAO OAHU!
Cosa ci porteremo a casa delle Hawaii? Probabilmente la purezza della costa, la sua potenza; i colori del cielo, le montagne spigolose; la libertà e la malinconia di quei giorni sfuggenti e memorabili. Una cosa però non ce la porteremo di sicuro… la nostra fede originale con inciso il mio nome, che aveva deciso di restare negli abissi del Pacifico. Ma sì, in fondo, era una parte di noi che avremmo voluto lasciare lì per sempre. Alla fine, perfino la disavventura l’avevo trasformata nella cosa più romantica del mondo!
Non posso dirti arrivederci Oahu… perché probabilmente sappiamo entrambi che è un addio. Ma non voglio mai pronunciare quella parola, quando finisce un viaggio. Mi mette troppa nostalgia.
E allora dico soltanto “Ciao Oahu, se ci rivedremo o meno non importa. Ciò che conta è che ci siamo conosciuti“.

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2 commenti
TIZIANO
DANIELA/ALESSANDRO,
la prima cosa che ho pensato leggendo il vostro bellissimo racconto, è stata: prima o poi ci dovrò tornare … mi sa, più poi che prima :(.
Mi è sembrato di fare un passo indietro di 20 anni almeno o qualcosa qualcosa in più.
E’ sempre bello leggere i vostri articoli: ricchi di particolari, scorrevoli … sembra di essere sul posto ;).
Anch’io sono riuscito a fare buona parte delle cose descritte. All’appello mi mancano le Manoa Falls (avevamo iniziato il percorso, ma dopo qualche minuto siamo tornati indietro) e il PillBox Hike (compensato però dal panorama del Diamond Head).
Siamo ancora riusciti a vedere il Polynesian Cultural Center (parte praticamente una giornata), Pearl Harbour (mezza giornata buona) e il Waimea Falls Park (altra mezza giornatina). Ma voi, giustamente, eravate di passaggio … noi ci siamo siamo fermati parecchi giorni.
Per farla breve, ne vale veramente la pena. Purtroppo il costo dei voli, del vitto e dell’alloggio … sono elevatissimi: occorre una AMEX Gold o un finanziamento :).
Aspetto il vostro prossimo articolo.
Complimenti come sempre.
Un abbraccio. Ciao.
T
Live For Travel
Grazie mille 🙂 sì noi ci siamo fermati 5 giorni come tappa intermedia in un giro del mondo, per cui abbiamo scelto di avventurarci nell’isola alla ricerca di spiagge selvagge, foreste e panorami. Anch’io ci tornerei alle Hawaii, in effetti sono abbastanza care, soprattutto i voli, ma essendo per noi comprese nel giro non ne abbiamo avvertito i costi venendo da Sydney e proseguendo poi per San Francisco. Dall’Italia andata e ritorno chiaramente il prezzo è altissimo, proporzionato di fatto alla distanza. Gli hotel non sono economici ma nemmeno esagerati in realtà, mangiare invece costa parecchio come anche in tutto il West America.